La base
Come ormai sapete, ho deciso di affrontare un argomento che fa venire la pelle d’oca praticamente a tutti.
La morte, o meglio, il concetto della trasformazione più radicale che un essere umano possa fronteggiare.
Evolversi spiritualmente, cioè dare voce a tutti gli aspetti di sè stessi considerati negativi, comporta “purificazione”.
Che non è strigliarsi con una spazzola di ferro per purgare con la sofferenza, il nostro intento di “voler essere migliori”.
Perchè l’intento di “voler” essere migliori, è pur sempre una emanazione dell’ego, e pertanto crea karma.
Come karma, cioè energia che gira in tondo e torna sempre allo stesso punto di partenza, genera quel senso di sofrire e soffrire, lavorare e lavorare, per niente.
Per quanto si faccia si è sempre allo stesso punto.
Ecco la necessità di avere “conoscenza” dei flussi cosmici di energia creativa.
Che piaccia o meno questa idea, il sistema funziona in questo modo: volontà, intelligenza e amore.
Questi sono gli aspetti da mettere in campo, ma non puoi dare quello che non hai, e per avere devi essere.
Devi risuonare energeticamente con il concetto astratto più elevato di “determinazione”, “coscienza” di essere uno di tutti e il tutto degli altri, “accettazione” senza giudizio del libero arbitrio altrui.
Per un essere umano normale, è un sentiero tutto in salita, e anche pieno di buche.
E siamo tutti, tutti coinvolti in questo … lavorare su di sè, altrimenti non saremmo ancora impantanati in un piano materiale per liberarci dalle conseguenze energetiche del nostro essere stati in un certo modo.
Comprendere che vita e morte sono proprio identiche a morte e vita, apprendere la struttura del sistema divino che permette l’immortalità dell’Essere, quantomeno aiuta.
Di certo al distacco da pene e problemi dovuti all’attaccamento feroce a desideri, oggetti, persone, eventi, ruoli, identità, maschere comportamentali, tutte legato ad un corpo fisico che ha una fine, prima o poi.
Nascondere questo fatto sotto il tappeto del salotto ottiene solo che, quando si avvera quello che si sa già in partenza che avverrà, tutti cadono dalle nuvole.
Come se fossero stati presi a tradimento, alle spalle nel momento meno opportuno e meno desiderato, del proprio percorso di vita che si ritiene, illusoriamente, che possa proseguire all’infinito.
Dando per scontato un presente che fugge via alla velocità della luce, lasciando poi una sola sensazione, dopo:
Il rimpianto
Per tutto quello che avremmo potuto fare, pensare, godere, condividere, vivere, ma che abbiamo messo in coda al PRESENTE nel quale eravamo, per rincorrere un futuro male indirizzato, o per subire il peso dei ricordi ormai inutili.
Perdendo così il piacere del vivere adesso, al pieno della nostra consapevolezza che l’oggi è solo per oggi, e quindi ha un valore enorme, impressionante, inestimabile.
Al cui confronto nulla vale.
Ecco che domenica 4 febbraio parlerò di questo, a chi avrà il coraggio di confrontarsi con il proprio ieri, oggi e domani, con l’intento di richiamare l’attenzione della personalità alla coscienza della propria anima.
Rompere il ghiaccio ..
.. è necessario per aprire al percorso di apprendimento del proprio stato di entità di Luce che sperimenta il mondo della materia, non come un dato di fatto, ma come plastilina dell’Amore Incondizionato da portare nel proprio cuore.
Da marzo terrò incontri focalizzati a questo, aperti anche a chi sta facendo i primi passi verso il proprio Sè superiore.
Luce, Conoscenza e Serenità a Tutti, di cuore.