Sono “infetto”?

L’EGO

Diamo per scontato che esiste un essere definibile EGO, un tipo arcigno che non pensa ad altro che a sè stesso.

Potrebbe essere confuso con il sè inferiore di alcuni insegnamenti di risveglio interiore, ma siccome il mondo è fatto a strati, come una cipolla, rendiamolo meno negativo riconoscendo anche a lui una versione superiore.

Non esisteno giusto o sbagliato, colpevole o innocente, ragione o torto, in un ambiente di autovalutazione quale è la nostra esistenza quotidiana.

Siamo tutti insegnati e studenti, altrimenti non saremmo qui, pertanto accantoniamo i giudizi, le opinioni, e riconosciamo che le versioni “positivo/negativo”, “luce/ombra” non sono categorie separate.

Coesistono nello stesso momento, contemporaneamente, intersecate tra di loro in ogni angolo della nostra psiche.

Solo quando uno dei due opposti si disallinea, allora nascono i conflitti interiori che immediatamente vengono proiettati contro l’esterno.

Patologie dell’Ego

Allora si può iniziare a parlare di “patologie” dell’Ego, disfunzioni a volte molto evidenti: rabbia, ira, odio, egoismo, opportunismo, razzismo e tutto l’elenco possibile di altre emozioni negative.

Ma qui siamo nel plateale, nella fase nella quale la manifestazione di questi apici emotivi viene utilizzata per ottenere lo scopo di base dell’EGO, cioè difendere il proprio credo: io sono meglio, io devo avere di più, io ho ragione, io sono perfezione, io so di più, e declinazioni varie.

Qui si gioca sul sicuro, reazioni molto forti sono facili da identificare e classificare, processo errato perchè poi ti porta al giudizio, e rieccoci direttamente nel campo dell’Ego, ma più sfumato.

Perchè? Perchè rientriamo nella normalità, nella quotidianità, dove farsi una opinione, applicare una etichetta al comportamento altrui costituisce … “il vivere”.

Inevitabile come respirare, automatico come un orologio, tic-tac subito, veloce più della luce, infinito come l’universo perchè si applica a tutto l’esistente.

Non appena lo “riconosciamo” intorno a noi, ecco la decisione, il risultato del confronto inmmediato che la nostra mente attua tra la situazione presente e il nostro archivio di giusto/sbagliato, piacevole/da evitare, e via dicendo.

E le nostre re-azioni vanno di pari passo, lasciandoci nella nostra inconsapevolezza, se è il caso, oppure rendendo evidente quello che stiamo cercando di modificare di noi, per nostra libera scelta.

Ego ‘sottile’

Qui è facile, ma la scaltrezza dell’Ego va oltre il pensabile, e per mantenere il suo standard qualitativo, si rende molto più mellifluo, più dolce, si camuffa al punto da diventare invisibile all’occhio umano.

A parte il diventare parte dell’arredamento, cioè vestire i panni della normalità, ha imparato ad agire con armi più sottili quali l’impazienza, il nervosismo, l’irritazione, la scostanza, l’indifferenza, “l’essere sempre stufi”.

Come la terra ha una risonanza Schumann, l’Ego ha la risonanza dell’insoddisfazione di base.

Una sottile insoddisfazione di ogni cosa ci troviamo di fronte, o abbiamo fatto, o fanno gli altri, persino di come pensiamo e di cosa diciamo e dicono di noi.

E’ talmente sottile ma talmente potente da faci diventare insoddisfatti anche di .. noi stessi.

Niente più è perfetto abbastanza da darci quella tranquillità che ci protegge dalla scontentezza.

E, a dire il vero, il mondo esterno, soprattutto oggi, contribuisce totalmente a confermare questo sentire, anzi a rincarare la dose.

Ma questa non è la realtà vera, quella che si basa sulle energie di Vita del cosmo: è quella che ci creiamo come in un sogno, senza che ce ne rendiamo conto.

Sono le ombre inconsapevoli del nostro mondo interiore sotterraneo, che alimentano e nutrono questa scontentezza e questo risentimento verso la nostra stessa vita.

Ci spingono a non accettarci più, a chiederci che senso ha il fatto stesso di essere vivi, a separarci dalla nostra autostima, e inevitabilmente a creare sofferenza.

Una sofferenza che però sembra non avere la sua causa scatenante, ma solo l’effetto dirompente di una goccia d’acqua sul calcare, che scava incessantemente, in silenzio, un attimo per volta fino a minare le basi delle nostre incarnazioni.

Alla ricerca di Ego

Ecco che il lavoro su di sè ha la necessità di raffinarsi, di diventare molto più attento, entrare in profondità in meandri nei quali non sembrava vi dovesse essere materia del contendere.

Può quindi essere di aiuto un vademecom da applicare per velocizzare la ricerca dei punti dolenti, per definire se siamo “infettati” da questa malattia.

Rispondete a queste domande:

  • sono risentito perchè, prima che io mi senta felice e soddisfatto, deve accadere qualcosa che mi consenta finalmente di “esserlo/farlo/sentirlo” ma non è ancora accaduto? Allora io resto risentito fino a quando non accade?
  • sono risentito, cerco rivalsa, perchè nel passato è capitato quello che non avrebbe dovuto accadere, ma è capitato e allora non potro mai più avere pace?
  • ora sta accadendo qualcosa che mi impedisce di avere pace?

E questo verso il mondo esterno, quello degli accadimenti sotto la responsabilità del mondo, del destino, contro i quali assale lo sconforto, la convinzione che non vi sia nulla da fare, “la vita è così”.

C’è anche un altro fronte da porre sotto attenzione, quello delle azioni nostre o altrui, il fare:

  • perchè io sia soddisfatto tu dovresti fare questo, o quello, ma siccome non lo fai, ti spingerò a farlo mantenendo il mio risentimento?
  • qualcosa che tu, o io, non abbiamo, o abbiamo fatto, nel passato, mi impedisce oggi di essere tranquillo?
  • la mia insoddisfazione deriva dal fatto che tu, io, o chissà chi, adesso non sta facendo, o sta facendo, quello che non dovrebbe, o dovrebbe?

Se questa analisi preliminare vi posiziona in uno di questi aspetti, allora la diagnosi non può che essere – “positivi” a movenze distorte dell’Ego, nella variante “sottile quotidiana”.

Rimedi

La cura è quella che riporta all’equilibrio interiore di un’Anima alla ricerca di Luce, e quindi applicare il rimedio “facciamo finta che sia vero”, e iniziare ad assumersi piena responsabilità del modo in cui creiamo vita, con i nostri pensieri, parole, opere ed azioni/omissioni.

Perchè siamo immersi in un campo di Energia, non di materia, e ogni nostro pensiero, parola, azione/non azione, ha conseguenze sul TUTTO, come una goccia d’acqua che scava la roccia, col suo tempo.

Lo stesso che sperimentiamo noi nel crearci la vita che ora abbiamo pensato, voluto e costruito, in anni e anni di costante lavoro nella inconsapevolezza, o nella indifferenza, delle ricadute sugli altri e su di noi.

Altre cure non esistono, perchè l’Esistenza TUTTA, (Macrocosmo), è Coscienza che si espande in modo frattale a moduli singoli olografici (Microcosmo).

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