Un riferimento di Luce : il toroide
Noi, corpi energetici, possiamo immaginarci esistere come nel mezzo di una ciambella, un toroide di energia ad alta vibrazione in rotazione.
Attiriamo l’energia dell’amore/luce dal basso del sistema dei chakra verso l’alto.
Allo stesso tempo attiriamo energia di luce/amore attraverso la porta dell’infinito intelligente nel raggio viola e giù nei nostri corpi chakra.
Questa azione simultanea crea un incontro delle due energie e quindi la loro unione.
L’unione crea uno schema in cui le energie unificate diventano un cerchio di luce tutto intorno a noi, una fontana a cascata che viene riempita all’infinito.
Il cerchio di luce è come un faro, che indica la via e che emana la sua polarità tutt’intorno, senza limiti verso l’infinito ed oltre.
L’entità, i cui chakra del raggio indaco e del raggio viola si stanno attivando, e la cui intenzione è chiedere ispirazione, dimora nel mezzo di una cascata di Luce e Amore.
Un flusso ininterrotto di energia che collega il mondo dello spazio/tempo, il qui e ora, il visibile, e il mondo di tempo/spazio, il mondo dell’infinito e dell’eternità, l’invisibile.
E’ un obbligo?
Vivere la quotidianità non obbliga all’attivazione dei raggi indaco e viola: la vita è un regalo, il Creatore non chiede alcuna dimostrazione di “merito”, in cambio del suo amore.
Purtuttavia, accedendo alla porta verso l’Infinito Intelligente e, semplicemente, tenendo i nostri cuori aperti, possiamo perfezionare il nostro comportamento all’infinito usando questi due ultimi chakra del corpo energetico.
Nel lavorare con i chakra inferiori, la prima preoccupazione è di mantenere sbloccato il percorso dell’energia fino al chakra del cuore.
Questo non per acquisire chissà quali capacità “non-normali”, ma semplicemente per mantenere pulito il percorso energetico dell’infinito amore/energia di luce.
Dal Creatore, a mezzo Madre Terra, entra nel corpo energetico all’altezza del chakra del raggio rosso, alla base della spina dorsale, ed esce dal corpo energetico attraverso il chakra del raggio viola, alla sommità della testa.
Tenere il cuore aperto è il primo lavoro, perchè il raggio indaco, come il raggio blu, non può funzionare a meno che il cuore non sia aperto e fluente.
Quindi, quando lavoriamo nei raggi indaco e viola, dobbiamo tenere il cuore aperto.
Nel “lavoro indaco”, sesto chakra, accediamo per la prima volta alla possibilità di ricevere aiuto “dall’alto”.
Stiamo formando la nostra intenzione di raggiungere i piani superiori di coscienza, attraverso i raggi indaco e viola e poi attraverso la porta dell’infinito intelligente, per una specifica ispirazione dal mondo dello spirito.
Dico ispirazione “specifica” per differenziare tra la guida universale e incondizionata dell’amore del raggio verde e la guida specifica e specializzata proveniente da fonti metafisiche.
Solo quando accediamo ai nostri raggi indaco e viola con un chiaro intento, queste fonti possono entrare nei nostri campi energetici dalla porta all’infinito intelligente.
Noi come individui siamo interfacce viventi tra la realtà terrestre di terza densità, con i suoi numerosi limiti, e il mondo illimitato dell’universo metafisico, il tempo/spazio.
Abbiamo la capacità nativa di accedere a questo mondo illimitato coltivando la nostra intenzione di farlo e quindi chiedendo ispirazione e informazioni.
“Interfaccia umana”
Usare i raggi indaco e viola per accedere alla porta dell’infinito intelligente è come scegliere di aprire un programma per computer facendo clic sulla sua icona.
Microsoft chiama il mouse del computer un “dispositivo di interfaccia umana”.
Per quanto riguarda l’uso dei raggi indaco e viola da parte di un’entità, l’icona stessa è la porta verso l’infinito intelligente.
Spostare il “mouse”, puntando l’icona, e poi premere il bottone per aprire il programma, è un atto di volontà e di intenti.
Il nostro clic su quella “icona” apre il “software” dell’universo metafisico o tempo/spazio, di infinito tempo e spazio, e il suo “menu” diventa disponibile per il nostro utilizzo.
Il menu che si apre attraversando la porta dell’infinito intelligente include elementi come meditazione, preghiera o, per chi non ama l’eco di questa parola, richiesta di informazioni, e lavoro nella fiducia della risposta.
Come titolo del menù si possono indicare “la disciplina della personalità” o, anche, “lavorare nella coscienza”.
Questi elementi si trovano nel “menu” di molti sistemi religiosi, ma tutti pongono dei dettami e delle regole che alla fine formano altre catene.
Formare consapevolmente il nostro, personale ed unico, processo interiorizzato per usare l’energia in modo amorevole e saggio, e dall’interno di noi stessi aprire quella porta verso l’infinito, è possibile indipendentemente dalle nostre convinzioni religiose.
Questo agire è ciò che la volontà cosciente e l’affidamento in un sistema superiore consapevole, la meditazione e altre attività di raggio indaco aiutano a realizzare.
Il Raggio Indaco
Il bilanciamento dei raggi indaco è il tipo di lavoro che ruota attorno al complesso spirituale, che ha il suo afflusso quindi nella trasformazione o trasmutazione della terza densità nella quarta densità.
E’ il centro energetico che riceve le effusioni meno distorte di amore/luce dall’energia intelligente e consente di accedere al potenziale per la chiave che apre la porta dell’infinito intelligente.
Il chakra del raggio indaco si trova al centro della fronte, dove alcuni indù mettono un punto rosso, il “terzo occhio”, l’occhio dell’intuizione metafisica.
Questa è anche la posizione nel corpo fisico della ghiandola pineale, una ghiandola che gli scienziati collegano ai fenomeni paranormali e alla capacità di essere consapevoli delle energie sottili, nonché ai cicli di crescita e sviluppo fisico.
Il raggio indaco ha una forma a tre petali o triangolare, per la maggior parte delle persone, ma può creare forme più sfaccettate.
Il raggio viola
Il raggio viola è fondamentalmente una lettura del nostro intero corpo energetico.
Più di qualsiasi cosa facciamo o diciamo, è un resoconto accurato e imparziale sulla nostra attuale situazione vibrazionale.
In altre dimensioni di vita, questo raggio costituirebbe la nostra carta di identità, un file nel quale sono inseriti tutti i dati salienti del nostro essere, il nostro vero Nome.
Una sorta del microchip di marcatura che si sta predisponendo ora per il nostro “nuovo mondo”.
Molti condividono lo stesso nome, come insieme di lettere, ma la spettrografia del nostro raggio viola è unica e perfetta per la propria identità.
Un raggio … “fisso”
Possiamo usare il raggio viola per protezione e per lavorare nella coscienza, poiché accediamo alla porta dell’infinito intelligente, ma non possiamo fare nulla per o con il chakra del raggio viola stesso.
È così com’è, un resoconto aggiornato su chi siamo. È il nostro ID metafisico.
L’ingresso di energia termina con l’indaco. Il raggio viola è un termometro o indicatore del tutto.
Il raggio viola si trova appena sopra la sommità della testa. La sua forma è il “loto dai mille petali”, che gli Yogi chiamano “Sahasrara, il centro del contatto con il Creatore.
Il raggio viola è il più fisso dei chakra, utilizzando la terminologia aliena è indicato come la “somma della totalità della distorsione del complesso mente/corpo/spirito”.
Quando penetriamo in questo chakra, entriamo in quell’area che ci apre alla natura Sacra, anche delle cose e delle azioni più ordinarie e quotidiane.
Un esempio?
Il materiale di Ra fa spesso riferimento ai Vagabondi dello spazio, entità che si pongono al servizio del Creatore, per agire come “araldi”, o “semplici post-it” della sua legge unitaria.
Questo nei remoti angoli degli universi dove esiste il rischio di dimenticarsi di essere gocce di un oceano.
In una comunicazione, riportano la lettura dei centri energetici di uno di questi esseri, dietro la domanda posta loro di come ciascuno dei raggi, dal rosso al viola, apparirebbe in un’entità perfettamente bilanciata e non distorta.
Premettendo che ogni equilibrio è perfetto ed unico, ecco l’affermazione della impossibilità di rispondere, subito, poi danno delucidazioni in merito; direi che anche dalle parti di venere, c’è chi se la tira. 🙂
Comunque …. ci raccontano:
-Facciamo un esempio. In una particolare entità, usiamo come esempio un Vagabondo dello Spazio; i raggi possono essere visti come estremamente uniformi, rossi, arancioni, gialli. Il raggio verde è estremamente luminoso.
Questo è, per così dire, bilanciato da un fioco indaco. Tra questi due risiede il punto di equilibrio, il raggio azzurro del comunicatore scintillante di forza al di sopra dell’ordinario.
Nel raggio viola vediamo questo spettrografo unico, se volete, e allo stesso tempo il viola puro che circonda il tutto; questo a sua volta, circondato da ciò che mescola il raggio rosso e viola, indicando l’integrazione di mente, corpo e spirito; questo circondato a sua volta dal modello vibratorio della vera densità di questa entità.
Questa descrizione può essere vista sia sbilanciata che in perfetto equilibrio.
Quest’ultima comprensione è estremamente utile nel trattare con gli altri sé.
La capacità di sentire i blocchi è utile solo al guaritore.
Non c’è propriamente una piccola frazione di giudizio quando si visualizza un equilibrio nei colori.
Naturalmente quando vediamo molti dei plessi energetici indeboliti e bloccati, possiamo capire che un’entità non ha ancora afferrato il testimone e iniziato la sua corsa.
Tuttavia, i potenziali sono sempre lì. Tutti i raggi, completamente bilanciati, in equilibrio, puliti, senza strozzature, sono lì, solo in attesa di essere utilizzati.-