Di cosa parliamo
Tutto quello che ci accade e che vediamo intorno a noi ricade sotto tre casistiche precise: attrazione, (o Amore) e repulsione, (o Paura).
La terza è il processo di ricerca di equilibrio tra questi due impulsi primari che, ripeto, muovono non solo la nostra giornata quotidiana, ma anche il Cosmo intero.
Infatti tutto lo Stato Spirituale, così tanto bramato, inseguito, sbandierato, non è altro che un processo, una strada, un percorso continuo di espansione della Coscienza/Consapevolezza.
La natura di tale stato è quella di un INTENTO consapevole, inattivo, in totale equilibrio, detentore di potere, saggezza, amore e intelligenza.
Una potentissima INTENZIONE, di esprimere la propria natura, focalizzando una volontà ed un proposito di livello universale.
La Volontà (intelligenza) universale di espandersi e creare, il Proposito (Amore) universale di dare forma Individuale alla creazione e Sperimentarla.
Partendo da uno stato di quiete assoluta di ogni propria istanza dell’essere, la via per realizzare questo progetto passa attraverso l’emanazione di impulsi creativi, impulsi elettrici, per smuovere, e magnetici, per concretizzare.
Ed eccoci al nostro piano giornaliero di dover scegliere, tra diverse combinazioni e gradi di intensità, di attrazione e repulsione, emanazione e resistenza, maschile e femminile, … amore e paura.
Attraverso quello che ognuno di noi percepisce e traduce come “emozione”.
Tutte le emozioni di amore hanno alla base il senso di attrazione, mentre tutte le emozioni di odio sono generate dalla repulsione, conseguenza della paura di dover subire….
Impulsi e reazioni
E questo meccanismo si complica in base al rapporto tra chi si “emoziona” e chi “causa” l’emozione.
Chi ama/odia si può considerare superiore, uguale o inferiore al soggetto del proprio sentire, dando vita ad atteggiamenti, azioni e reazioni scelte tra un ampio spettro di possibilità.
Se amo una persona che ritengo superiore a me, mi lego alla reverenza nei suoi confronti, che può arrivare dall’ammirazione all’adorazione, passando per il rispetto e la stima.
Come è facile modificare tali espressioni in cameratismo, amicizia, affetto, se parlo di un “mio pari”.
Quanto è immediato instaurare pietà, bontà, tenerezza e compassione per un “inferiore”.
Altrettanto per l’odio, orgoglioso e tiranno verso un inferiore, collerico contro un proprio uguale, e timoroso verso un superiore.
Qui le varie intensità di manifestazione dell’odio si tingono di alterigia disprezzo, freddezza, ostilità, rudezza, fino alla preoccupazione e alla paura congelante.
Ovviamente le sfumature sono quelle giustificazioni che ognuno è pronto a porre sul tavolo quando si trova coinvolto, in un modo o nell’altro, in una interazione con gli altri, ma non accetta di guardare in casa propria.
Tutti gli esseri umani rispondono a questi impulsi vitali, come singoli, mentre quando sono in gruppo, con amici, i parametri di gestione di tali reazioni sono leggermente diversi.
I branchi
La quasi totalità degli esseri umani odierni è “allevata” in “folle, masse psicologiche”, cioè gruppi di persone che pensano e si emozionano allo stesso modo, e in tali gruppi generalmente vi passano tutta la loro vita.
Queste masse sono i familiari, amici, associati, scuole e università, professioni, religioni e sette religiose, partiti politici, scuole di pensiero, nazioni, razze, e via dicendo.
In questi agglomerati non funziona la razionalità, ma l’emotività: la massa non ha pensiero, ma sentimento, non ragiona, “sente”.
Sente una “passione” che la infetta come un virus e la percorre tutta, senza ostacoli, e spesso tale passione deriva da una sola fonte, ma non è messa in discussione.
Il singolo, nella folla che lo circonda, non riesce più a pensare con la propria testa, ma si fonde con coloro con i quali condivide il suo quotidiano, le sue opinioni, pregiudizi, posture, abitudini.
Ecco che nasce la necessità di scegliere un capo, per un agglomerato che ha perso il proprio libero arbitrio, e lo trova sempre, perchè tale leader è in grado di importi con il potere della sua personalità.
O ne sente in anteprima i bisogni emotivi e al momento opportuno semplicemente li espone a chi non cerca altro, oppure sono semplicemente rappresentativi di organizzazioni o stati o nazioni, speakers di istanze altrui.
E qui siamo nella “normalità”: se poi aggiungiamo deep state, mainstream, new world, globalismo, transumanesimo, tecnocratismo, genetica, nano-boats … fatevi due conti.
Spiritualità o Robinson Crousoe?
Arrivati a questo livello, il singolo che non canta con il coro, ha di fronte a sè una salita molto ripida, se vuole mantenere la propria visione di sè stesso.
Oltre alla materialità del vivere quotidiano, difendersi dalle egregore di pensiero collettivo diventa veramente impegnativo.
Non lasciarsi dominare, convincere, o indurre ad accettare idee e comportamenti estranei al proprio essere, richiede coerenza e forza, una continua focalizzazione sulla padronanza di sè stessi e della propria vita emotiva ed intellettuale.
Queste considerazioni sono abbastanza in linea con una particolare attenzione al piano Spirituale della vita, quantomeno con i primi passi, quelli della centratura emotiva dei due impulsi base.
Siamo ancora nel famoso parco giochi del “conosci te stesso”, (e ascolta più spesso … solo te stesso, aggiungo io).